Serata d’esperienza – con Enzo Bianchi
Per fortuna spesso capita quasi per caso di partecipare ad eventi che sono belle esperienze.
Ieri sera ho assistito a un incontro organizzato in San Fedele, un luogo intimo e profondo carico di storia all’interno del centro della città di Como, è anche una Basilica ma non è solo questo. L’incontro era con Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose. Vorrei solo condividere la mia esperienza di ieri sera con chi ha voglia di leggerla, perché certe esperienze aiutano, migliorano.
Enzo Bianchi, fate un www.google.it per sapere chi è fate prima, era lì per parlare di esperienze di vita, di come saper ascoltare gli altri.
Come da “un momento di crisi”, come quello di questi anni, crisi economica, culturale e di civiltà che non è certo finita o sta volgendo al termine, come è sempre più difficile far crescere la qualità della vita. Una crisi lenta ad esprimersi, troppo spesso anche lenta a esser riconosciuta da chi doveva governarci. Una crisi solcata da un mutamento, ma per fortuna segnata da un reale desiderio di cambiamento, una consapevolezza che in altri periodi non c’è stata. Una crisi che deve essere anche un’occasione, un’opportunità da cogliere. Tanta fatica tanti sacrifici è indiscutibile. Che si aggraveranno probabilmente.
Ho capito che questa crisi è l’apice di una soggettività, così l’ha chiamata il Priore, una soggettività espressa dagli anni 60/70 in occidente. Soggettività che in altri paesi non c’è stata o arriva solo ora e per questo sentono meno lo sbandamento attuale.
Una soggettività che spesso l’occidente ha corrotto in soggettivismo. Un soggetto che pretende diritti e abbandona i doveri. Teso ad assecondare i suoi desideri, come diritto imprescindibile dagli altri. Una società frammentata in cui i valori perdono i le coesioni, l’esistenza di comunità. In tutto questo avviene, dalla famiglia al lavoro alla polis. Precarietà in tutti i rapporti.
Una crisi secondo il priore dovuta soprattutto alla crisi della fede.
Fede nelle scelte fede in tutto, ha fatto diversi esempi molto importanti. La perdita della fede negli altri è quella fiducia ormai scomparsa. Una fiducia continuamente maltrattata. Da chi ci governa come da chi ci amministra, come in famiglia.
L’unico cosa che può funzionare per cambiare le cose è l’esempio. Fare con l’esempio la differenza. Non chiedere prima dare. Una promessa non va fatta per convincere, va dimostrata con il comportamento. Perchè ognuno di noi in tutte le cose abbiamo bisogno di ricevere fiducia dagli altri per crescere. Per osare.
Quest è importante per quello che stiamo facendo. In politica occorrono persone affidabili. L’etica è alla base di quello che è un politico buono.
Il Movimento 5 Stelle siete voi, vostre le idee, vostra la voglia di cambiare le cose. Per questo è importante la partecipazione. Pretendere dagli altri quello che non si sa dare non funziona più. Ogni giorno ogni ora è un sacrificio esserci come puoi pretenderlo dagli altri se non sai darlo?
Fare le cose non per dimostrazione, ma perché sai che è sono le cose giuste da fare. E in tutto questo capire, avere la consapevolezza degli altri su cui porre fiducia è importantissimo.
Gli altri sono tutti siamo noi e sono quelli diversi da noi. Per credo politico, per religione, per razza, per paese.
L’Italia è stata emigrante per tanto tempo, il concetto di immigrazione lo conosce da poco e non lo conosce. Abbiamo avuto solo una religione una coscienza laica che ne era assimilabile e ora non è più così, ci manca un terreno di intesa perché tutto è improvviso.
La reazione all’alterità spesso è o indifferenza o assimilazione, non accorgendoci della dinamicità culturale che da sempre esiste. Il cristianesimo come mescolanza di ebrei, greci, romani fino alla diffusione barbara si è trasformato assorbendo usanze e costumi. Una dinamicità più ma reale.
Occorre imparare dall’incontro, incontro sullo stesso cammino. Per avere una società più ricca non bisogna pensare ad assimilazione o rifiuto.
Il Priore Bianchi ha saputo colpire scardinando preconcetti profondi, spiegando come sono società più arretrate è vero di 50 60 anni indietro rispetto all’occidente, che però è vecchio. O su come tutte le religioni sono uguali, quando non è assolutamente vero ognuno ha specificità uniche. Oppure come la negazione non vale più. Mosche qui si, ma da loro non ce ne sono non è più valido, negli Emirati e in Turchia ormai il numero di chiese e di moschee si equivalgono. Gli estremisti non sono un esempio ne qui ne là.
Deve prevalere la civiltà, non una civiltà, ma la civiltà nell’incontro.
Chi non rispetta l’alterità lontana, di cultura di religione o etica, non saprà rispettare neanche l’alterità in famiglia, è una china facile, in discesa, pericolosa. Ormai c’è poco ascolto reciproco.
Noi siamo gli altri e con loro si fa community si diventa uomini.
Quello che devi fare, fallo e fallo bene, insegnavano e vale ancora.
Mi ha colpito perché troppo facile puntare il dito o commentare da un blog, difficile è impegnarsi e lo sappiamo bene.
Ma dobbiamo anche sapere che se facciamo ci impegnamo le cose cambiano davvero. Forza ragazzi e ragazze facciamo la differenza per davvero.
Scusa la prolissità, ma volevo davvero condividere questa esperienza. Fermarmi a riflettere.
Buona giornata a tutti
Luca Ceruti
Eccezionale Enzo Bianchi è una guida per atei e credenti poiché il suo pensiero, profondo e pulito è innegabilmente ispirato e tu Luca lo hai colto in pieno.
Bel articolo Luca. Il priore di Bose è sicuramente una persona eccezionale, ma bisogna avere la sensibilità per comprenderlo. Condivido pienamente il principio per cui, se vuoi che gli altri cambino in meglio devi essere il primo che dà il buon esempio. Ovviamente non “una tantum”, come ci hanno abituati in questi ultimi anni, ma come scelta di vita.
Commento per rimarcare un concetto che condivido come fondamentale:
“L’unico cosa che può funzionare per cambiare le cose è l’esempio. Fare con l’esempio la differenza. Non chiedere, prima dare. Una promessa non va fatta per convincere, va dimostrata con il comportamento. Perchè ognuno di noi in tutte le cose ha bisogno di ricevere fiducia dagli altri per crescere. Per osare.”