Tremezzina senza superficialitá
La gente del lago non vuole la variante della Tremezzina,vuole vedere risolto il problema Statale Regina. Per realizzare 3 km di variante come la Cremia-Dongo e la Porlezza-Oria ci sono voluti oltre 20 anni e questa è la memoria degli abitanti del lago.
Questi primi accenni sono per arrivare ad elaborare un analisi più approfondita per creare un progetto di viabilità alternativo alla variante della Tremezzina, solo un primo stimolo.
Quanti anni si prevedono per la variante della Tremezzina? nei prossimi anni nel attesa che venga realizzata cosa facciamo,aspettiamo? Ci vogliono soluzioni che diano risultati a breve.
Possiamo poi conoscere in anticipo quali sono le idee progettuali della variante?
(queste le parole di chi sul lago ci vive!)
L’analisi ha l’obiettivo di risolvere o migliorare la viabilità con idee veloci e concrete. Se risolviamo la viabilità, incrementiamo il flusso turistico, aiutiamo l’economia locale, magari incrementiamo la popolazione.
Idee “facilmente” attuabili, seguite da interventi più precisi e contenuti nelle spese, che la realizzazione di una variante come quella della Tremezzina.
Come:
Come:
1- Attuare un codice “etico” della Regina, autisti di bus e mezzi pesanti,devono fermarsi e lasciare passare le automobili prima di ogni tratto difficoltoso, collaborare “educando” a questo comportamento.
2-Gli autobus di linea devono essere adeguati alla strada.
2-Gli autobus di linea devono essere adeguati alla strada.
Bus da 50 persone si riempie solo nelle corse scolastiche, nelle restanti corse automezzi quasi vuoti.
Pochi bus grandi nelle tratte giornaliere che lo richiedono, l’analisi non è difficile da fare, mini bus di max 20 persone che di controparte incrementino le corse giornaliere sul territorio.
Magari anche bus continuativi: Colico-Dongo e ritorno in coincidenza con Dongo-Argegno e poi Argegno-Como e nel mezzo Menaggio-Lugano ed Argegno-Valle Intelvi, coincidenze con treni e natanti.
3-Supporto trasporto-lago.
3-Supporto trasporto-lago.
La navigazione dovrebbe diventare una valida alternativa, i costi della navigazione sono enormi, la flotta spesso non è perfettamente adeguata alle nostre caratteristiche (ed inquina). Quindi la prima cosa da fare sarebbe intervenire ridurre i costi di gestione, diminuire i costi.
Residenti,studenti ed anziani dovrebbero avere agevolazioni nei prezzi.
Fattibile pensare a turisti da Como alle varie località del lago con un sistema di gestione dei bagagli organizzato per consegnarli ai vari alberghi, ORGANIZZAZIONE.
4- Presenza costante di pattuglie nei punti e giorni critici, esempio Argegno ladomenica pomeriggio.
5- Individuare i punti critici ed intervenire allargando la strada: variante tunnel ad esempio utile solo se da Colonno sbuca ad Ossuccio in zona Val Perlana, come è stato fatto ad Ossuccio in località Spurano.
6- Deviare i bus turistici in entrata da Lugano verso Menaggio.
6- Deviare i bus turistici in entrata da Lugano verso Menaggio.
Sono alcune idee, proposte di chi il Lago lo conosce davvero.
Io le riporto per iniziare un dialogo vero con le forze politiche.
Un dialogo che sia costruttivo PER IL TERRITORIO.
Certo che non cadrà inascoltato questo appello, come Movimento 5 Stelle siamo più che disponibili a incontri nei luoghi interessati, accogliamo davvero volentieri il confronto proposto e come è avvenuto ad esempio a Cantù, nella serata di ieri, i consiglieri regionali sono pronti a dar voce ai cittadini. ascoltandoli.
Questi primi accenni sono per arrivare ad elaborare un analisi più approfondita per creare un progetto di viabilità alternativo alla variante della Tremezzina, solo un primo stimolo.
La Tramezzina così come viene calata, andrebbe a ferire ulteriormente il paesaggio, crerebbe uno spreco enorme di denaro.
Bisogna dare priorità alla riqualificazione e miglioramento della strada Regina.
Ci rimettiamo alle decisioni dei cittadini…, ma in regione non si sa se ci sono i soldi per fare quel “buco”… anche se è evidente il disagio di chi vive a Colonno.
Quando si tratta di grandi opere , che sono ad alto impatto sul territorio , diventa doveroso che non si decida sulla pelle di chi poi le scelte le subisce sulla sua vita quotidiana .
Bisogna abituarsi a coinvolgere nelle scelte i cittadini e chiedere a loro , con un referendum cosa vogliono fare del loro territorio.
Luca Ceruti
Movimento 5 Stelle COMO
Come ho scritto nella risposta a “Prova provata”, trovo che il polverone sollevato per far caciara e gettare un ulteriore po’ di ingiusto discredito sul M5S si stia allegramete ritorcendo contro i suoi ideatori.
Intanto l’ipotesi di un bel referendum si fa sempre meno vaga e utopistica e poi le ipotesi, persino le più “eterodosse” vengono seriamente discusse dalle persone dei paesi direttamente coivolti nel problema.
Lasciatemi dire con Mao: “Grande è la confusione: la situazione è eccellente!” Insomma alla fine è quel che vogliamo: che la gente partecipi attivamente alla determinazione e al controllo delle opere pubbliche che interesano il territorio, la regione, il Paese.
Credo che stavolta il mio ottimismo sia ben riposto… casomai adesso serve uno sforzo aggiuntivo per organizzare gruppi territoriali nei paesi interessati.