Grazie dei fior

Cari Amici
Sono parecchi giorni che non scrivo nulla.
Troppe sarebbero le cose su cui scrivere… e siccome di tutte dovrei dire peste e corna ho preferito astenermi…
Per rompere il digiuno scelgo un argomento marginale, talmente marginale da sembrare irrilevante…
In via Milano alla confluenza con via Cadorna c’è un giardinetto…
Nel praticello c’erano delle piantine di rosa, di quelle che fioriscono alla fine dell’estate…
Le vedreste fiorite ora se non fosse che il taglio del prato è stato fatto col Napalm da un erede di Attila…
Nella foto l’effetto del magnifico lavoro di giardinaggio… giudicate voi!
In fondo sono solo due piantine di rosa in un’aiuola…
In fondo il soffitto del tempio voltiano può aspettare che ad “onorare” Volta ci hanno pensato dei tizi molto arroganti piazzanto un’incomprensibile lamiera accartocciata sulla diga foranea…
In fondo i bus a Como funzionano come in un uno sperduto paesino del terzo mondo ma ci candidiamo a “capitale del turismo”…
In fondo sono solo dieci anni che Como non ha il Lungolago
In fondo la Ticosa è inutile e inutilizzata da quanto?… (ho perso il conto gente!)…
In fondo…
In fondo amici miei c’è solo il fondo…
Il fondo del nulla lobotomico in cui è sprofondata Como, mai, dico mai così brutta, sporca e cattiva a memoria d’uomo…
In fondo si va a fondo ma che importa: la Svizzera è vicina e qualcuno si salverà comunque…
Capite perché mi astengo dallo scrivere: se dicessi davvero tutto quello che so e tutto quello che penso mi ritroverei con un mare di querele e inimicizie…
Delle seconde me ne frego perché dell’amicizia di certa gente mi faccio un vanto di non averne alcuna…
Delle prime invece mi preoccupo perché è dimostrato che se non hai denari non sei un bel niente, come ebbe a dire coloritamente il Marchese del Grillo…