il carro del vincitore

Di cosa gioisce il sindaco Lucini?
Della penosa situazione della sua città e della non certo florida economia delle sue aziende?
Della magrissima figura che sta facendo la sua maggioranza, logorata come uno straccio oramai inusabile, impastata e reimpastata neanche fosse una base per una torta che comunque si rifiuta di lievitare?Il PD a Como ha stravinto! E allora? Mi risulta che Lucini non faccia affatto parte del partito (ha più volte dichiarato di non avere nemmeno la tessera).
di cosa si compiace dunque il signor sindaco?
Nell’antica Roma il generale vittorioso allestiva un carro trionfale col quale faceva il suo ingresso nella città eterna.
Ma per salirvi fisicamente bisognava aver riconosciuti reali meriti nella vittoria ottenuta: i romani erano gente assai seria!
Il generalissimo Renzi troneggia ora su un carro con così tante piume e lustrini che manco a Rio per il carnevale o al Gay Pride se ne vedono!!!Ma Lucini, il buon mesto Lucini, col suo sfasciato lungolago, con la sua mestissima Ex Ticosa, coi palazzetti dello sport che fu e che, chiusi per incuria, cadono a pezzi, con una viabilità cittadina vagamente manicomiale, coi presidenti del consiglio comunale che se ne vanno sbattendo la porta, coi dirigenti comunali che si autogratificano con migliaia di euro (alla faccia mia e di tutti coloro che faticano a tirare la fine mese), eccetera, eccetera, eccetera!!! (troppo lungo e penoso sarebbe l’elenco completo delle mancanze di questa amministrazione che, se come negli States (USA) avesse le votazioni di middle term (metà mandato) verrebbe probabilmente sconfessata pubblicamente con disonore)…
Con tutto sto popò di sfacelo a soli dieci mesi dalla partenza (paparappapà!) di EXPO 2015 come accidenti si fa a dichiarare: “Se il PD ha vinto significa che non stiamo lavorando poi tanto male”… Complimenti!
Suggerisco al buon Lucini di aprire qualche fogna a cielo libero, di tappare lo sbocco a lago del Cosia, così che al primo acquazzone si inondi la città, di bere molto barbera durante le sedute del consiglio comunale e di farsi portare in aula pizze e kebab, ruttando di gusto ad ogni intervento delle minoranze, suggerisco insomma a Lucini di fare un salto di qualità e di puntare al consenso bulgaro del PD alle prossime elezioni.Coraggio signor sindaco: ce la può fare, magari anche solo continuando a fare per la città quello che ha fatto negli ultimi 30 mesi:
UN BEL NIENTE, condito di sonno e retorica!La città che amai da bambino, che ai miei occhi appariva come un gioiello langue, dopo le distruzioni della giunta Bruni ( e prima ancora di quella Botta) nelle paludi della giunta Lucini dove impazza la mosca tze tze (quella della malattia del sonno).
Se qualcosa funziona in consiglio comunale a Como è perlopiù merito di un gruppo consigliare rappresentato da un singolo consigliere (supportato da un gruppo di amici che fanno politica per passione civile, per volontariato). il 60% delle mozioni presentate è del Movimento 5 Stelle!
E notate che moltissime delle proposte rifiutate, o votate ma poi dimenticate, è a costo zero!!!
Meditate gente, meditate.“un attivista”
Caro Filippo Lucini
Non crede che chiamare “sproloquio” un critica, seppur radicale sia un tantino indisponente?
Per mia fortuna non sono affatto permaloso e voglio risponderle nel merito del mio articolo.
Si ho letto a fondo quello che hanno scritto i quotidiani in merito alle dichiarazioni di suo padre, e questo perché conosco a fondo la perversa abitudine di appiccicare un titolo fuorviante a un articolo giornalistico.
Anche lei si è fermato al mio titolo però! La sostanza del mio scritto risiede nel prendere occasione da un fatto di per se futile( il cantar vittoria) per discutere di ciò che futile non è affatto: lo stato penoso nel quale versa la nostra amata Como, e che solo un bel paio d’occhiali “di parte” può non far vedere.
Quando suo padre si presentò candidato sindaco pensavo che qualcosa di concreto si sarebbe fatto per rimediare ai disastri della precedente amministrazione, sono passati due anni e mezzo e ho dovuto tristemente ricredermi: non si vede la fine di nessun disastro attuale!
Se le interessa chieda a suo padre perché ha blindato l’affare Ex Trevitex, impedendo di fatto qualsiasi discussione civile e democratica in merito, come del resto, appena insediato fece con il “bando rifiuti (tutte eredità del pessimo Bruni e che non si è tentato in alcun modo di emendare).
Visto che non ama gli articoli lunghi la faccio brevissima: le chiedo dov’è Como?
Lei è sicuramente giovane e si renderà conto che Como è una città per vecchi, la sera non offre niente ai ragazzi, gli impianti sportivi fanno quasi tutti pena, cinema in convalle ne è rimasto uno solo vecchio di 50 anni, del campus universitario si parlerà seriamente alle calende greche…
Io non scrivo da militante, scrivo da cittadino di Como attento e impegnato nel sociale e nella cultura: l’amministrazione tira a campare, questo è un fatto! Se mi suggerisce un qualsiasi argomento specifico le saprò dimostrare che la giunta guidata da suo padre non ha fatto altro che galleggiare, ben altri dovrebbero essere i risultati per un sindaco che prometteva trionfalisticamente “Como cambia”.
Oggi mio padre compie 83 anni, capisco l’amore filiale che perdona le mancanze dei genitori, capisco la militanza, quello che non capisco è il rifiuto dell’evidenza.
Per favore mediti su ciò che le ho detto, ne va della qualità della vita di tutti i cittadini di Como.
Se vuol fare un vero favore a suo padre gli chieda di smetterla di trattare qualsiasi proposta delle opposizioni come un fastidio da scacciare.
Con affetto
Fulvio Valsecchi
Caro attivista,
forse si è fermato al titolo del Corriere di Como (che non penso rientri nei giornali di partito come Repubblica e L’Unità) senza leggere il testo?! Perchè nel suo lungo sproloquio non cita le parole contenute nell’articolo:
«Non voglio rivendicare meriti particolari, però mi pare evidente che, come minimo, la nostra azione a Como non ha “danneggiato” il risultato del Pd».
mi sembra un tantino diverso dal messaggio contenuto nel suo post … Io sono evidentemente di parte ma non mi sembra che si percefisca un tono trionfalistico come da lei sostenuto…
… però siete voi i paladini dell’ Informazione con la “I” maiuscola, quella oggettiva e non di parte, quindi potrei sbagliarmi …
Saluti