La fortuna di Alessandro Volta

“La “fortuna” di Alessandro Volta come uomo di scienza ha finito per mettere in secondo piano la sua formazione etica, che è sconosciuta ai più. Prima che intervenissero le indagini di Alessandro Volta sull’elettricità, le varie macchine elettrostatiche erano considerate un divertimento e una curiosità da salotto, riservate ai ricchi che potevano convocare gli uomini di Accademia perché con le loro trovate e le loro scintille di alta tensione eccitavano la meraviglia di tutti, grazie a quei mini fulmini che loro riuscivano a creare dal nulla.
Alessandro Volta ha poi inventato la “corrente continua” che va al di là delle pur spettacolari scosse elettriche che duravano però un attimo soltanto.
Così intanto conosciamo Alessandro Volta come uomo di scienza e dimentichiamo l’uomo di fede e di moralità che pure lui è stato.
Serve riscoprire questa sua seconda anima! Servono moralità e non solo tecnologia e innovazione.
Per certo Alessandro Volta, se fosse vivo, bacchetterebbe accanto a noi del Movimento 5 Stelle, i pubblici amministratori che progettano meraviglie nuove e costose, ma lasciano andare in malora il patrimonio civico.
Interpellerebbe il sindaco per capire perché mai accetta che vada disancorandosi progressivamente il porfido del parcheggio accanto al cimitero di Camnago, e allargherebbe l’indagine al porfido che a Como va disselciandosi dovunque, includendo le strade fracassate dai lavori delle reti tecnologiche sotterranee, salvo chiudere gli scavi con un po’ di materiale precario che sembra impastato con il classico sputo…
E poi gli edifici scolastici e quelli pubblici che degradano e tutto il resto che funziona male!.
Servono invece attenzione e moralità.
Questo è l’insegnamento tutto da scoprire di Alessandro Volta, per chi abbia voglia di capire!”
Nuovo stadio? Nuova diga con la statua accanto alla discutibilissima passeggiata del lungo lago?
Ma teniamo prima in ordine quello che già esiste!
Mezzo secolo fa per foraggiare un amico, è stato progettato il quadruplicamento dei binari Ferrovie Nord da Grandate a Como Lago. Come prevedibile, non se ne è fatto nulla e lo si sapeva già da subitissimo!
Intanto nelle ore di punta abbiamo mezzo chilometro di coda veicolare in via Petrarca quando il passaggio a livello di via Carloni viene chiuso dalla stazione mentre da Como lago il treno si è appena mosso e tutti vedono con fastidio che “a monte” le barriere di viale Cattaneo sono ancora alzate e lì si passa senza problemi.
Forse i vari amministratori civici del passato e del presente giudicano fattore secondario il bene primario della cittadinanza. La moralità e il pensiero illuminato di Volta ci siano di aiuto per una salutare… svolta!”