La frana di Civiglio

Sabato 29 dicembre un gruppo di attivisti del M5S si è recato presso la frazione Crotta di Civiglio per verificare le opere di messa in sicurezza della frana che a inizio di novembre ha reso intransitabile la via per Civiglio del comune di Como.

La situazione che abbiamo trovato è così descrivibile:
Il tratto di strada tra la cappelletta in via per Civiglio e il cimitero è interdetta al passaggio da cancelli di metallo che però non risultavano chiusi da lucchetti ma solo da un filo di ferro facilmente rimovibile. Molte persone vi transitano comunque a loro rischio e pericolo.

La frana, annunciata e preceduta da smottamenti di entità minore nei mesi precedenti, ha isolato completamente la frazione Crotta e le 8 famiglie residenti.
Il fronte maggiore di frana è stato fissato in via provvisoria con funi metalliche ancorate alla parete verticale che la sovrasta.
Una parte della parete che si trova a sinistra del fronte maggiore era invece ancora privo di opere di consolidamento sia pur provvisorie.
L’accesso alla frazione Crotta è “assicurato” da una scala ricavata dal pendio, in terra battuta e legno, con corrimano realizzato in assi di legno.
Si tratta di un passaggio molto precario, pericoloso e difficile, impraticabile per le persone con difficoltà di deambulazione.
I parapetti e i corrimani sono instabili e alquanto provvisori.
La stradina comunale che sovrastava il fronte di frana, ora pericolosissima, è sbarrata da una semplice rete di plastica che tra l’altro non chiude un bel niente, nessun cartello di divieto, nessun avviso del pericolo mortale che si corre transitandola.

Oggi il quotidiano “La Provincia” da notizia della difficoltà incontrata da un’ambulanza che doveva recarsi a Civiglio per un intervento.
Il fatto, a mio avviso gravissimo, è che, non sapendo come altrimenti cavarsela e nonostante il pericolo, l’ambulanza ha attraversato l’area di frana rimuovendo le modeste chiusure dei cancelli che sbarrano la strada.

Civiglio ha circa 1000 abitanti ed è raggiungibile da tre direzioni: Como, Brunate e Tavernerio.
Da Como, la direzione privilegiata con una strada a doppia corsia non è più possibile accedere con mezzi a meno di violare divieti rischiando di venir travolti da ulteriori distacchi.
Da Brunate di accede al centro attraverso via Cantore che però presenta una strettoia ridottissima lunga un centinaio di metri. (vedi foto)
Stessa situazione arrivando da Tavernerio: dopo la larga via Maraja ci si infila in via Ghislanzoni trovando una strettoia davvero angusta lunga una trentina di metri.
Per raggiungere Piazza Concordia, cioè il centro vero e proprio che comprende la chiesa, la scuola materna e quella elementare si deve inoltre ora attraversare la strettissima via Appiani.

Nel caso malaugurato che fosse richiesto un intervento dei vigili del fuoco è stata verificata l’accessibilità delle autopompe attraverso le strettoie di via Cantore e di via Ghislanzoni? Come si intende procedere altrimenti? Queste le domande che poniamo all’Amministrazione.

Il campo di calcio dell’oratorio potrebbe essere attrezzato a pista d’atterraggio provvisoria per un elicottero.

Non ci riteniamo affatto soddisfatti delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Gerosa: le tempistiche di intervento sono aleatorie e stimate in sette / dieci giorni per l’inizio delle procedure. Verrebbe da dire ironicamente: “Fate con comodo…”.
Ma in situazioni così gravi e pericolose non si può e non si deve tergiversare!
Servono risposte certe per modalità e tempi. Servono azioni effettive e concrete.

Mercoledì 3 dicembre il Movimento 5 Stelle incontrerà i cittadini di Civiglio nella sala civica in piazza Concordia, sarà presente il consigliere comunale Luca Ceruti. L’incontro era già programmato da tempo e sarà l’eventuale occasione di elaborare strategie per arrivare ad una rapida soluzione del problema.

Nota storica e responsabilità politiche:
Nel XIX° secolo in quel luogo vi era una cava di sabbia e ghiaia. Chiusa a causa di un grande smottamento che provocò anche una vittima lasciò un fronte di cava esposto alle intemperie e protetto solo da una misera vegetazione spontanea. Alla sua chiusura nulla è mai stato fatto per consolidare il pendio ripidissimo. Rimossi i detriti vi si è realizzata l’attuale strada. I fondi della Legge Valtellina stanziati proprio per la messa in sicurezza delle situazioni di pericolo idro geologico lì non sono mai arrivati: SI è preferito avviare il cantiere delle paratie.
Questa responsabilità morale e civile ricade in gran parte sull’amministrazione Bruni, che i cittadini se ne ricordino!

Pace e bene
fulvio

strettoia per Brunate a Civiglio   civiglio per brunate

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