Libeskind le scelte solo per pochi

Abbiamo consegnato questa interrogazione Interrogazione_Spallino
Sembra difficile da capire ma da sempre è così , il MoVimento 5 Stelle sta con la gente, con i cittadini, con chi occupa e vive su un territorio e come tale ha diritto di esprimere le proprie opinioni quando si decidono opere che impatteranno in maniera decisiva su di esso, e quindi, in definitiva sulla vita di chi su questo territorio vive.
Noi non possiamo accondiscendere alla vocazione che ha qualche politico locale, di ritenersi infallibile o detentore del verbo assoluto; o di chi ritiene di poter fare a meno dei pareri dei propri amministrati.
La filosofia del MoVimento 5 stelle è da sempre che i politici siano dei dipendenti dei cittadini, e dove si è mai visto che un dipendente , seppur di alto livello, detti la linea comportamentale di una azienda senza sentire nemmeno il parere del proprio datore di lavoro?
O ancora peggio, dichiarare che tale parere è superfluo asserendo che la propria valutazione sia più che sufficiente. Deviando solo dopo sul non c’era tempo, “occasioni da cogliere”.
Da quanto è stato annunciato? di tempo c’era per fare qualsiasi cosa si volesse fare.
Ecco è proprio questo che non ci va giù, la pericolosa svolta oligarchica che stanno prendendo le scelte politiche di questa amministrazione, del resto non fanno che scimmiottare ciò che avviene a Roma con una gestione del potere insofferente ad ogni critica e poco propensa ad accettarle le critiche.
Il potere che non accetta il confronto sfocia in quel autoritarismo che è contrario ad ogni principio democratico.
(se non anche “minoranza che tiene ostaggio la maggioranza” ?!?)
E’ quello che sta succedendo anche qui a Como, non è possibile accettare queste modalità di procedere su un opera, che bene o male si approprierà del marchio della città di Como e ne diverrà un simbolo.
Noi non ci riteniamo in grado di decidere se un opera sia bella o brutta, gradevole o impattante nel fondersi con il paesaggio del nostro lago, ma siamo invece in grado di esprimere serie, circostanziate e pesanti perplessità sul come queste decisioni vengono prese.
Sappiamo che Libeskind è uno stimato e conosciuto architetto, ma perché valutare e scegliere una sola opera , perché non indire un concorso aperto anche ad altri architetti , perché impedire ai comaschi di esprimere il proprio pensiero, perché impedire di avere una condivisione vera sul modo di gestire la città?
Nell’ultimo consiglio comunale, nel silenzio generale di quasi tutta l’informazione, unici Ecoinformazione, è stato approvato, in maniera alquanto inconsueta con i voti favorevoli dell’opposizione ed un gigantesco fronte di astensione che ha attraversato tutta la maggioranza, una mozione che introduce anche a Como il bilancio partecipativo entro l’anno a venire, impegno di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte politiche e operative del’ amministrazione.
Ma quale coinvolgimento c’è in questa amministrazione? In pratica, in una possibile occasione di un coinvolgimento reale ed importante della cittadinanza risponde con un no grazie non serve… o un non c’è tempo.
Siamo convinti che lasciando più spazio ai cittadini certe scelte incomprensibili (Ticosa, paratie, lungolago, ecc…) non sarebbero mai state prese.
Una cosa è certa questa amministrazione assomiglia sempre più alla precedente, impone le proprie scelte, spacciandole però per condivise, “presentare il bilancio in biblioteca è partecipazione” ( quello è informare!), Impone le scelte con la stessa arroganza dei predecessori.
Bruni & CO avevano così paura delle decisioni dei cittadini, che ricordiamo un episodio su tutti, ci ricordiamo il taglio dell’albero al sociale fatto di notte…
Credo che così procedendo ci sveglieremo una mattina e guardando il lago… … …
Timeo Danaos et dona ferentes (temo i Greci e i portatori di doni) (Virgilio, Eneide)
Le parole di Laocoonte ai Troiani, per convincerli a non fare entrare in città il famoso cavallo di Troia si adattano benissimo a Como.
La nota taccagneria dei comaschi, da un po’ di tempo a questa parte, sembra dissolta ed ecco che generosi amici sembrano ben disposti e lieti di sborsare ingenti somme per il decoro della città.
La domanda sorge spontanea: “ma dove li trovano tutti quei soldi?”.
Credo che tutte queste spontanee e disinteressate forme di generosità, nei confronti della città, dovrebbero essere corredate da una precisa documentazione contabile su come dove e quando queste ingenti somme sono state raccolte e su quali eventuali ricavi o (non sia mai) guadagni i generosi amici avranno.
O più semplicemente, se lo fosse, spiegare chiaramente che si tratta solamente di un business e se tale è non millantare generosità e amore per la città quando si tratta di speculazione.