Salviamo la gallina comasca

Dove stà il limite tra l’informazione, la disinformazione, la cronaca veritiera, le bugie vere e proprie e… la satira di denuncia?
Non c’è… semplicemente non c’è più.
Si è estinto come il Dodo.
Da “La Provincia” del 12 luglio 2015, apprendiamo, da loro solo ora, che nell’area di cantiere ex Ticosa, dentro e all’esterno della Santarella c’è un’allegra baraccopoli con “acqua, gas, orti ridenti e rigogliosi (le verdure si sa amano l’amianto)… e ogni altro possibile confort degno di un vero e proprio residence.
“Residence Santarella” era il nome che diedi nei miei articoli sul mio piccolo blog satirico alla scandalosa baraccopoli in centro a Como.
“Residence Santarella” è il nome che oggi la provincia da all’insediamento abusivo e fuori da ogni regola descritto come se si trattasse di un complesso abitativo con tutti i crismi della legalità.
Dovendo giustificare il fatto che nel centro di Como a due passi dalla Questura e (ci dicono) tollerata dall’amministrazione comunale, sorge una baraccopoli stile favela, i solerti cronisti de “La Provincia” si lanciano in una descrizione del sito in termini a dir poco elegiaci, arrivando persino a descrivere una catasta di pallet messa li a mo di accesso di fortuna come un “allestimento postmoderno”.
Il consigliere comunale Luca Ceruti ha segnalato la grave situazione in consiglio comunale e ne abbiamo scritto su questo sito, era l’inizio di giugno.
Intervento in consiglio comunale del consigliere Luca Ceruti
Facciamo notare che tutti, ma proprio tutti, durante l’intervento di Ceruti apparivano “cascare dalle nuvole”.
Oggi “La Provincia” ci dice che invece la faccenda era nota a chi di dovere e che la Questura era a conoscenza della situazione non meno dell’amministrazione… Benissimo… e poi?!
Come dobbiamo interpretare queste affermazioni?
Come Movimento 5 Stelle di Como vogliamo aiuto e assistenza per le persone rifugiatesi in questo indegno complesso abitativo.
Vogliamo una città solidale non la favola della bella sposina e del povero africano.
Vogliamo e otterremo aiuti e risposte, ma sopratutto risposte!
Chiediamo stanziamenti in bilancio per far fronte legalmente e umanamente a questa situazione, non possiamo accontarci delle rassicurazioni di un giornalista per quanto entusiasta e ben intenzionato: solo l’ASL può dirci se c’è acqua potabile corrente e servizi igenici adeguati!
Chiediamo con forza trasparenza e legalità: l’assesore Magatti dovrà riferire in aula cio che sa, da quanto lo sapeva e perché la notizia è rimasta nascosta fino ad ora.
Porteremo prove documentali inconfutabili e addirittura un filmato di Rai 3 Lombardia (tutto quanto girato legalmente e senza accedere al cantiere) … vedremo chi avrà ancora voglia di minimizzare l’accaduto.
Chiediamo (e otterremo) un programma di intervento che si DEVE assolutamente attuare per sanare l’illegale, immorale, sanitariamente pericolossissima situazione venutasi a creare!
Cara giunta: noi andremo fino in fondo alla faccenda e vi avvertiamo non faremo sconti a nessuno: siamo convinti che, spalleggiati da un’informazione troppo morbida, abbiate oramai ampiamente otrepassato troppi limiti.
Nessuno deve permettersi di scherzare con la vita e la dignità delle persone!
Le giustificazioni a mezzo stampa con descrizioni entusiastiche di quanto sia bello ed esclusivo risiedere in una favela con “un piccolo e floridissimo orto pieno di insalata e pomodori paonazzi” assomigliano troppo (fatte salve ovviamente le diverse proporzioni) alla porcheria tentata dalla British Petroleum in occasione del disastro provocato nel Golfo del Messico nel 2010 quando si pagarono fior di giornalisti per “abbellire” la situazione. All’epoca venne girato anche un imbarazzante “documentario” pagato dalla BP nel quale si vedevano acque limpide e delfini felici… !!!
Disastro ambientale nel Golfo del Messico
Chi scrive è inoltre preoccupato anche della ricaduta che certe “notizie” potrebbero avere per la sopravvivenza della prode gallina comascache, in tempi non sospetti e con intenti civici e toni satirici aveva sollevato più volte la questione e denominato la favela “Residence Santarella”… la stessa denominazione che ora garrulamente ci viene proposta da maggior quotidiano locale…
ma lì, credetemi, davvero c’è poco da ridere!
http://comogallina.blogspot.it/2015/01/alloggi-per-clienti-esclusivi.html
http://comogallina.blogspot.it/2015/01/como-camping-expo-2015.html
http://comogallina.blogspot.it/2015/05/buttar-giu-la-santarella-please.html
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